Teatro al Joyce

Riprende il progetto Teatro al Joyce che prevede non solo la messa in scena di spettacoli teatrali scelti nel panorama del cartellone teatrale romano, ma anche un percorso didattico. Infatti, come per le passate stagioni teatrali, gli spettacoli saranno preceduti da un’introduzione di lettura del testo e al termine dello spettacolo, gli studenti avranno modo di colloquiare con gli attori e con i registi.
Gli spettacoli si terranno presso il ns Teatro, a cura di attori e di registi professionisti, in orario curricolare.
L’iniziativa si inquadra nell’ambito del Patto Educativo di Comunità siglato tra il Joyce e il comune di Ariccia.
Gli spettacoli saranno riproposti in orario serale anche al territorio. Ciò consente di ridurre il costo del biglietto per gli studenti.
circ 215 Adesioni allo spettacolo La Locandiera
Circ 185 adesioni allo spettacolo Il Processo
circ 190 INDICAZIONI OPERATIVE
Lo spettacolo sarà preceduto da una presentazione della prof.ssa Maria Arpaia che coordinerà anche il dibattito dopo lo spettacolo.
In quest’anno scolastico si prevedono due spettacoli:

IL PROCESSO
Tratto da “Apologia di Socrate” e “Critone” di Platone
Attore Francesco Montanari
Regia di Fausto Costantini
18/02/2022
L’Apologia di Socrate è il resoconto di un processo reale. Uno scritto platonico in forma di dialogo tra due persone (accusato e accusatore). È il resoconto dove Socrate, non potendo dialogare, in tribunale, si difende in un’arringa dalle accuse di corruttore dei giovani. In questo testo Socrate fa sfoggio della sua famosa ironia, dichiarando di essere rimasto stupefatto dall’ars oratoria dell’accusa, al punto da non credere quasi più alla propria innocenza, sebbene sappia che gli accusatori non abbiano detto nulla di vero e lui di non saper dire altro che la verità. La sola cosa che Socrate afferma è che non si deve vivere nell’ingiustizia, sia verso gli uomini che verso il dio. Nessuna paura della morte. La morte dovrà giocoforza essere un piacevole sonno, profondo e senza sogni per ritrovarsi nell’aldilà con i più grandi eroi dell’antichità. Ancora una volta non si smentisce, pensando al piacere che proverà in questo caso a esaminarli uno per uno, per scoprire chi sia sapiente e chi non lo sia. Socrate ricorda ai giudici che ad un uomo per bene non è possibile che accadano dei mali, e li esorta ad interrogare i propri figli come avrebbe fatto lui, per avvicinarli alla virtù. Per Lui:«Vada come vada voglio stare a cuore a dio. Alla sua legge si obbedisce. Difendersi si deve. Ma io voglio incamminarmi verso di lui.»

LA LOCANDIERA Sogno Teatrale
Tratto da Goldoni, Molière, Kierkegaard, Casanova
Attrice Debora Caprioglio
Regia di Tiziana Biscontini
8 aprile 2022
Lo spettacolo teatrale nato da una fusione tra La Locandiera scritta da Carlo Goldoni nel 1750 e il Don Giovanni di Molière rappresentata per la prima volta nel 1665 per mettere in scena un personaggio decisamente moderno e attuale: Mirandolina, donna dalle mille sfaccettature, ricca di sfumature, imprendibile. Intelligente, scaltra, ironica, libera, indipendente, con un grande potere seduttivo. La sua personalità si confonde con quella di un personaggio altrettanto famoso: il Don Giovanni, che conquista senza amore, con freddezza, con una strategia ben precisa, che ama la trasgressione e il piacere, affermando così il gusto estetico del vivere, superando in tal modo la visione goldoniana che conclude il personaggio di Mirandolina in un senso evidentemente etico.
La mia “Locandiera” vuole invece tradurre e di conseguenza tradire il personaggio convenzionalmente definito; quindi metto in scena una donna dal profilo fortemente inafferrabile ma che si distanzia dall’aspetto tragico del Don Giovanni mozartiano, esaltando invece quelle prerogative ludiche, vitali, istintive e della spietata seduzione che diventano tipiche di un carattere senza dubbio femminile.